Casa Seis è nata per fronteggiare l’emergenza dell’immigrazione dai paesi (ex colonie portoghesi) di Capo Verde, Angola, Guinea Bissau, ecc. a cui si è aggiunta l’accoglienza delle comunità nomadi “romanì”, fino a gruppi di cittadini “portoghesi”.
Dopo aver affrontato inizialmente le necessità di beni e servizi di base e primari quali abitazione, istruzione, salute, Casa Seis si è data un nome ad alto valore simbolico: Casa Seis è l’unica baracca che è rimasta in piedi in seguito all’abbattimento della serie di baracche dove questi gruppi si sono insediati inizialmente, vivendo in condizioni di degrado.
Dall’incontro del progetto CLEA, si è potuto vedere che Casa Seis rappresenta nel territorio il principale presidio.
Anche la città di Mira Sintra, pur nei suoi aspetti di criticità, si è accreditata come paese satellite dell’importante distretto di Sintra. La prossimità con Sintra offre a Mira Sintra, in potenza, alcune opportunità di valorizzazione naturalistica, storica, socio-economica.
Nell’incontro abbiamo assistito a pratiche molto potenti di espressione connotata per arricchire le persone sul piano dell’autostima, dell’autoefficacia, della libertà espressiva.
L’incontro in teatro, la narrazione in circolo sul lavoro della compagnia degli olivi, sulle danze, sull’esperienza del contributo nel video della popstar Madonna “Batuka”, sul ruolo del valore riconosciuto alla cultura di provenienza ed alla cultura di formazione, tutto è stato molto utile ed emozionante. Emerge l’importanza dello spazio e della dignità di dar forma a culture nuove, differenti, attualizzate, dialogiche, viventi.